LUCIO DEL PEZZO

delpezzo_forme
DelPezzo_FormulaMagica
firma_delpezzo

BIOGRAFIA

Lucio Del Pezzo, napoletano di nascita (1933) e di formazione, dopo il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1958 fonda il Gruppo 58 insieme agli artisti Luca Luigi Castellano, Mario Colucci, Guido Biasi, Bruno di Bello, Mario Persico, Sergio Fergola e Franco Palumbo. Si trattava di un gruppo d’impostazione neosurrealista e neodadaista che si allineava con il Movimento di Arte Nucleare milansese di Enrico Baj: gli artisti erano polemici nei confronti dell’astrattismo e della metafisica e sostenevano la necessità di una nuova figurazione, più semplice ma più spirituale. Il sodalizio tra le due correnti italiane è stato rafforzato con la mostra “Gruppo 58 + Enrico Baj” alla Galleria San Carlo di Napoli nel 1959.

Nel 1960, Lucio Del Pezzo si trasferisce a Milano, dove viene organizzata la sua prima mostra personale alla Galleria Schwarz. A partire da quel momento, Del Pezzo si sposta continuamente tra Milano e Parigi, ma anche negli Stati Uniti: a New York si organizzerà la sua prima mostra personale nel 1961. L’artista inizia anche a partecipare a importanti rassegne internazionali come la Triennale di Milano del 1964 e la Biennale di Venezia del 1966. Nel 1967 partecipa invece alla mostra De Metafisica a Ginevra esponendo con De Chirico, Carrà, Morandi, De Pisis e Sironi. Successivamente, nel 1970 inizia una collaborazione come progettista grafico con Olivetti, nel 1973 realizza un’opera per il Pompidou e nel 1979 espone nello Studio Marconi a Milano. Negli anni a seguire Del Pezzo ha partecipato a numerose iniziative in differenti istituzioni artistiche; l’ultima mostra è stata realizzata presso la Galleria d’Arte L’Incontro di Chiari, prima della sua morte il 12 aprile 2020.

In generale, la prima produzione artistica di Del Pezzo è caratterizzata da un richiamo della cultura popolare partenopea e delle sperimentazioni informali e neodadaiste. Nel corso degli anni però, si è dedicato alla creazione di quadri-sculture, che si sono convertiti nella sua firma. Si tratta di pannelli geometrici monocromi, caratterizzati da una strutturazione interna entro cui si collocano degli oggetti geometrici regolari e dalle accese cromie. Prima di tutto, la struttura interna può essere organizzata in mensole o casellari: le prime sono costituite da un’unica struttura orizzontale su cui si appoggiano gli oggetti; nelle seconde invece, Del Pezzo costruisce un fondo di quadrati di legno in rilievo sulla tavola e al loro interno inserisce gli oggetti. Queste forme sono in realtà una rappresentazione dei ricordi e degli interessi dell’artista: la sfera e il cerchio rappresentano la perfezione, il triangolo è la trasposizione nel piano del numero tre, le figure assonometriche richiamano la passione di Del Pezzo per il disegno e così via. In ogni caso, nelle composizioni dell’artista è sempre insita una componente ludica: il tono ironico, le accese cromie e la decontestualizzazione di oggetti quotidiani rimandano anche alla corrente della Pop Art.