UMBERTO MARIANI

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Mariani - Kaptan Khlebnikov
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BIOGRAFIA

Umberto Mariani (Milano, 1936) ha compiuto regolari studi artistici, prima al Liceo Artistico e poi all’Accademia di Brera nella scuola di Achille Funi, nello studio del quale è stato assunto come assistente. Fino al 1965 ha collaborato strettamente con il suo maestro per la realizzazione di decorazioni ad affresco, quali la pala d’altare di San Giuseppe nella Basilica di San Pietro a Roma. Queste esperienze si riveleranno fondamentali per l’apprendimento della capacità di “lavorare in grande”.

Dopo un primo incontro con l’espressionista belga Costant Permeke e con Graham Sutherland, Mariani inizia a sviluppare il ciclo degli Oggetti allarmanti (1967 – 1974). Si tratta di oggetti d’arredamento con elementi di abbigliamento femminile: le opere rappresentano degli umanoidi che riflettono gli stimoli dell’ambiente milanese, ossia città industriale, del design e della moda. Nonostante queste opere derivino dalla pop art, presentano delle chiare critiche nei confronti della sua invasione in Italia.

Verso la fine degli anni Settanta, Mariani si avvicina alla tematica dell’incomunicabilità, affrontata per esempio da Sartre, Camus e Moravia. L’artista sviluppa così il ciclo Alfabeto afono, caratterizzato da lettere maiuscole fasciate e imbavagliate da un panneggio, in modo da annullare il loro messaggio fonetico e visivo. Queste sperimentazioni sono state chiaramente influenzate da Piero Manzoni.

Gli anni Ottanta sono stati il periodo della Transavaguardia, un periodo di tentata riproduzione dell’immagine e del racconto pittorico. Mariani ha proposto una rivisitazione delle opere di De Chirico e Magritte attraverso l’organizzazione di ampie installazioni teatrali, ricche di materiali diversi che si coniugano con parti dipinte a trompe d’oeil.

A partire dagli anni Novanta, invece, Umberto Mariani si è dedicato al ciclo dei Piombi dove i drappeggi, un tempo dipinti, sono riproposti in chiave tridimensionale. L’artista ha definito il panneggio come la “lenta maturazione degli elementi visivi a cui ho deciso di dare un valore fondamentale”. Il panneggio è una costante della storia dell’arte, un simbolo senza tempo, un elemento utilizzato dall’artista per ricoprire il piombo, per nasconderlo, per modificarlo a suo piacimento.

Umberto Mariani è un artista ancora ben presente sulla scena artistica internazionale; tra le principali esposizioni si ricordano la partecipazione alla XIV Quadriennale di Roma nella Galleria Nazionale nel 2006, la mostra Le vesti di Saturno (2011, Palazzo Medici-Riccardi di Firenze), la personale ad Hong Kong nel 2014 e la personale a Villa Bardini di Firenze nel 2016.