PINELLI

Il percorso artistico di Pino Pinelli (1938) è inizialmente influenzato dal concettualismo minimalista e dallo spazialismo di Fontana. Fin dalle sue prime opere, prevalentemente quadri monocromi con accanto l’iniziale del colore usato, emerge però un tratto caratterizzante del suo stile: la tattilità.

Le opere di Pinelli non sono solamente composte da elementi modulari accostati a un telaio di flanella o, in qualche caso, di pelle di daino. Anche il muro diviene una componente fondamentale dell’opera: il lavoro dell’artista si concentra così sulla dislocazione della parete in elementi, i quali indicano la rottura della struttura “quadro”, della superficie e della bidimensionalità.

Successivamente, Pinelli inizia a sviluppare le proprie opere su una molteplicità di forme irregolari, passando dalle figure della geometria piana a frammenti frattali. La particolarità di queste figure è la presenza di “scaglie”, che assumono forme rotonde, rettangolari o ovali, e diventano il suo elemento distintivo.

Nel corso degli anni però Pinelli abbandona questa strada per lasciar spazio a forme che si riordinano con un aspetto più regolare, quali il rettangolo, il trapezio e la croce.

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